Marxismo

Zlata Ionovna Lilina

Zlata Ionovna Lilina (vero nome Zinaida Evnovna Bernstein) nasce il 15 gennaio 1882 nel villaggio di Druya, nella provincia di Vilnius. Le sue origini sono umili. Figlia di un mugnaio, Evno Nokhimovich Bernstein, apprende i primi rudimenti dell’istruzione a casa e solo successivamente frequenta il ginnasio di Mitava (oggi Jelgava). Nel 1902 Lilina conseguito il diploma inizia a lavorare come insegnante delle scuole elementari, prima a Velizh e poi a Polotsk.

Iscritta al POSDR dal 1902, alla formalizzazione delle frazioni si schiera sin da subito con bolscevichi. Nel 1904, durante il suo soggiorno a Ginevra, partecipa al congresso del Partito POSDR, dove ha modo di conoscere Lenin, Bogdanov e altri esponenti della socialdemocrazia russa.

Nel 1905, nel bel mezzo della rivoluzione, la troviamo a San Pietroburgo dove è attiva come agitatrice tra gli operai. Nel 1907, Zlata Lilina, viene arrestata e trascorre un breve periodo in una delle prigioni zariste: il Castello Lituano. Dopo il suo rilascio, avvenuto nel 1908, decide di migrare all’estero. In esilio, Lilina condivide la sua vita con il marito – G. E. Zinoviev -, a cui da poco si era legata, prima a Parigi, poi, nel 1912 a Cracovia, nel 1914 a Berna ed infine a Zurigo.

Durante l’esilio collabora con i giornali bolscevichi tra Zvezda e la Pravda e pubblica numerosi articoli sulla rivista Rabotnitsa. Nel 1914-1915 è segretaria del gruppo bernese del POSDR.

Dopo la Rivoluzione di febbraio del 1917, Zlata Lilina fa ritorno in Russia dalla Svizzera insieme al marito G. E. Zinoviev, al figlio Stefan e alla prima moglie di Zinoviev, Sarah Ravich.

Lilina da il suo contributo all’organizzazione militando nel movimento proletario femminile, lavorando nel Soviet di Pietrogrado e conducendo in modo sistematico, nelle fabbriche di Pietrogrado, l’agitazione politica bolscevica contro la Guerra. 

Diviene bene presto una dirigente bolscevica e viene messa a capo del dipartimento dell’istruzione pubblica del Comitato esecutivo di Pietrogrado. È, indubbiamente, una delle figure sovietiche di spicco nel campo dell’assistenza all’infanzia. Lilina spende la sua vita nella lotta per l’emancipazione di genere e per migliorare le condizioni dei bambini.

“… (I Bambini) Fin dai primi giorni della loro vita dovranno ricevere assistenza e vivranno sotto l’influenza benefica degli asili e delle scuole comuniste. Qui impareranno l’ABC del comunismo. Qui cresceranno e diventeranno veri comunisti…” (Zlata Lilina)

Nel 1921 viene eletta, insieme a K. Zetkin e A. M. Kollontaj, nel Presidium della Seconda Conferenza panrussa delle lavoratrici, creata dal Terzo Congresso dell’Internazionale.

Nel 1924-1926, Lilina dirige il Dipartimento provinciale dell’istruzione di Pietrogrado, combinando questa carica con la guida del Dipartimento dell’istruzione sociale. Insegna, inoltre, corsi di storia del Partito e del Comintern all’Università Comunista, è professoressa e membro del Consiglio d’istituto presso l’Istituto di educazione sociale e, dal 1925, dopo l’unificazione di tutte le università pedagogiche della città, presso l’omonimo Istituto pedagogico: A. I. Herzen.

Dal 1925 fu membro dell’Opposizione Unificata (area Trotsky – Zinov’ev). Dopo la sconfitta dell’Opposizione Unificata, l’epurazione voluta da Stalin, che già inizia a compiersi, colpisce anche Lilina e la sua cerchia più stretta.

Nel 1927 viene espulsa dal Partito ma un anno dopo, a seguito della capitolazione del marito Zinov’ev, viene reintegrata. Dopo essersi trasferita a Mosca, Lilina lavora presso il Commissariato del Popolo per l’istruzione ed è anche a capo del dipartimento di libri per bambini Casa Editrice Statale. È anche una delle prime autrici di libri per bambini sulla figura di Lenin.

Muore di cancro ai polmoni il 28 maggio 1929. Viene sepolta a San Pietroburgo, nel cimitero comunista (ora cosacco) dell’Alexander Nevsky Lavra.

Dopo la condanna e la fucilazione di Zinoviev (avvenuta il 25 agosto 1936) con cui Lilina aveva divorziato (Zinov’ev si era risposato una terza volta) i libri di Lilina sono stati rimossi dalle biblioteche.

Il figlio di Z. I. Lilina e Zinoviev, Stefan Ovseevich Radomyslsky (Stepan Grigorievich Zinoviev), è stato arrestato e ucciso il 27 febbraio 1937 nella Lubjanka. Stalin non aveva pietà nemmeno per i figli degli oppositori.

“L’ho incontrata personalmente durante la prima ondata della rivoluzione nel 1905. Ricordo chiaramente come fui mandato a un incontro in cui dovemmo ‘sudare’ con i menscevichi… Lì, come mia alleata, c’era una giovane donna che mostrava un incredibile ardore polemico…” (Lunačarskij, 1929)

Movimento per la Lega Marxista Rivoluzionaria

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