Politica Politica Italiana

Governo e lotta di classe ad un bivio

La classe dirigente di questo Paese continua una e vera e propria guerra sociale contro le classi meno agiate, siamo come nazione al palo in termini di crescita economica, la produzione industriale è in diminuzione costante e i salari sono tra i più bassi d’Europa, mentre l’inflazione corre veloce.

La Meloni e il suo governo nonostante la loro profonda vocazione reazionaria annaspano sia in termini di consenso nazionale (questione Palestina) e sia in termini di accreditamento internazionale, la Meloni è stretta tra una politica fatta di Vassallaggio a Trump e una possibile autonomizzazione in ambito politico militare dell’Imperialismo europeo (ha poche carte compresa quella di Orban in chiave anti UE).

La difficoltà politica e istituzionale di questo governo reazionario- favorito dall’assenza sostanziale di un’ opposizione politica istituzionale che sappia parlare al mondo del lavoro- sono provate dalle continue inversioni ad U in politica, come è accaduto sulla legge Fornero, Accise, produzione industriale, pressione fiscale ecc

Il governo di Fratelli d’Italia cerca di sopravvivere dunque alla propria crisi caricando tutti i suoi aspetti più reazionari: modi populisti/bonapartisti, il disprezzo delle formalità democratiche e per la stampa.
La Classe operaia mai come ora dovrebbe approfittare di questa flessione politica di questo governo post fascista per promuovere tramite tutta la sinistra (politica, di movimento, sociale e sindacale) una mobilitazione continuativa con il fine di ottenere la riduzione delle disuguaglianze sociali ed economiche (termini di ore lavorative e aumento salariale), in termini come giustizia fiscale (paghi chi non ha mai pagato grande borghesia) , in termini di miglioramento dei servizi pubblici, sanita e scuola.

Ahimè queste conquiste non potranno mai arrivare dall’alto, calate da qualche Riforma da un prossimo ed ipotetico governo di centro sinistra ma solo con la discesa in piazza delle classi subalterne.

Per la democrazia consiliare socialista!

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