Il genocidio a Gaza va fermato ora ed è già davvero tardi!
Massacri senza fine, assassini quotidiani, stragi efferate di donne, bambini, anziani, bombe su scuole, case, ospedali e “zone di sicurezza”, omicidi mirati di giornalisti e reporter, espulsioni di massa, crimini quotidiani contro chi si oppone e, oltre a ciò, la repressione brutale contro chi prova solamente a denunciare questo stato di cose disumano.
Ciò a cui assistiamo è la punta più avanzata dell’orrore dei nostri tempi! Occorre mobilitarsi, agire, muoversi collettivamente subito, senza più attendismi o complicità più o meno velate!
Troppo poche sono le voci dell’opposizione al governo che, nonostante le dichiarazioni di facciata, non muove un dito contro Netanyahu e la sua politica di guerra permanente.
Che fa il PD, soprattutto in Europa, se non coprire i misfatti di Israele e del suo disegno razzista, colonialista e imperialista? E la Cgil di fronte al genocidio più documentato e seguito della storia? Perché oltre a presidi di vario tipo non si promuovono ovunque mobilitazioni, scioperi e iniziative concrete atte a denunciare la violenza senza fine a cui stiamo assistendo? Perché oltre a semplici comunicati e comparsate televisive non si prova realmente a esercitare un ruolo di contrasto attivo al fine di smascherare anche gli sporchi interessi di tutta quella cosiddetta “imprenditoria” italiana che con Israele guadagna milioni e milioni di euro? Si sta facendo troppo poco in casa Landini e ci si accoda solamente a cose già fatte. La macchina organizzativa della Cgil potrebbe dare un ulteriore mpulso vitale a tutto ciò di cui hanno realmente bisogno gli organizzatori della Global Sumud Flotilla non ultimo proclamare il blocco dei porti italiani in sostegno alla causa palestinese.
Sappiamo come il sionismo sia un’offesa alle stesse vittime della Shoah. A chi ha patito le angherie dell’antisemitismo più becero durante la Seconda Guerra Mondiale e anche nei confronti di chi sostiene, pur da posizioni ultraortodosse, il diritto dei palestinesi a resistere.
Sappiamo anche come le finalità di Hamas siano distanti anni luce dall’ideale di emancipazione sociale e giustizia di classe per i palestinesi.
Per non parlare delle strutturali complicità statunitensi e del fatto che quasi tutti gli Stati europei sono criminosamente allineati di fronte al genocidio.
Difendere il diritto ad esistere dei palestinesi e opporsi alla loro carneficina è un imperativo categorico per chi ha a cuore le sorti future per entrambi questi popoli.
Bisogna lavorare per l’unità delle masse lavoratrici arabe ed ebraiche per creare un argine al fondamentalismo religioso diffuso in tutto il quadrante mediorientale, storicamente portatore di tragedie sociali senza fine e copertura ideoogica che nasconde i diversi interessi economici degli attori capitalistici presenti nei conflitti di tutta quest’area del nostro pianeta.
Enrico Pellegrini
Assemblea Generale CGIL Venezia
area “Le radici del sindacato”