Di Miguel Sorans, dirigente di Izquierda Socialista e dell’UIT-CI, su El Socialista, Argentina, 23/9/2025
La perdita dei veti di Milei, nella sessione parlamentare del 17 settembre, ha provocato un’immensa festa tra la gente che affollava i dintorni del Congresso. La debacle politica del governo si è riflessa nell’impressionante mobilitazione di massa e anche nel fatto che questa volta i voti alla Camera dei deputati sono stati più che sufficienti. È stata un’altra batosta per il governo. I due terzi necessari sono stati superati di oltre 12 voti e la vittoria è stata schiacciante. Ma c’è stato chi, nel mezzo dei festeggiamenti, ha cercato di infangare un deputato della sinistra rivoluzionaria come Juan Carlos Giordano, di Izquierda Socialista nel FIT-U.
Uno di questi personaggi era il giornalista Matías Mowszet, dello streaming Industria nacional en Gelatina insieme a Pedro Rosemblat. Matías Mowszet era stato, tempo fa, candidato sindaco di Carlos Paz, Córdoba, per una lista kirchnerista.
Il nostro compagno Giordano era assente alla sessione del 17 per motivi di forza maggiore, poiché dalla fine di agosto fa parte della Global Sumud Flottilla diretta a Gaza con cibo e medicine, per tentare la coraggiosa azione di rompere il blocco imposto dal genocida assassino Netanyahu al popolo palestinese.
Un tentativo fallito di screditare Giordano e Izquierda Socialista
Di fronte a questa assenza, Matías Mowszet ha twittato: «Oggi Giordano l’ha scampata. Se fosse stato confermato un veto per un solo voto, non si sarebbe mai liberato dello stigma”. Ha ricevuto rapidamente una raffica di messaggi di condanna e di solidarietà con Giordano nel suo impegno a sostegno di Gaza.
È chiaro che il giornalista Mowszet ha cercato di attaccare Giordano e il suo sostegno al popolo palestinese descrivendo una situazione che non è mai esistita: che gli fosse mancato un solo voto per perdere i veti. E, inoltre, senza chiarire che l’assenza di Giordano era dovuta al fatto che si trovava in una missione pericolosa, insieme a decine di attivisti e attiviste di tutto il mondo. Missione che ad oggi non è terminata e che corre l’alto rischio di finire repressa dal sionismo, che ha minacciato di portare i membri dell’equipaggio delle imbarcazioni nelle prigioni di Israele.
Ironia della sorte, ha detto che Giordano “se l’è cavata”, perché se per la sua assenza si fosse perso un veto contrario, “non si sarebbe mai più liberato dello stigma”. Quale stigma? Quello di andare contro i lavoratori? Quanto affermato da Matías Mowszet è deplorevole ed è per questo che è stato giustamente condannato. E lo è ancora di più perché ha sferrato il suo attacco quando era ormai evidente che non c’era mai stata la possibilità che il voto di Giordano potesse decidere qualcosa.
Già prima della votazione circolavano commenti di questo tipo sull’assenza di Giordano e sul fatto che ciò avrebbe portato alla sconfitta per un solo voto. Per ignoranza del ruolo di Giordano o della realtà politica del parlamento, molti compagni e compagne potrebbero aver nutrito sinceri dubbi su questo presunto pericolo.
Per questo è importante chiarire alla classe lavoratrice, ai lavoratori del Garrahan e alla comunità universitaria il ruolo dei deputati di Izquierda Socialista e di chi sono i veri responsabili del fatto che il parlamento voti o meno una misura a beneficio dei lavoratori.
La Camera dei deputati è composta da 257 deputati e deputate che, nella loro stragrande maggioranza, appartengono a partiti borghesi. Solo cinque appartengono alla sinistra trotskista, al FIT-U. Ciò significa che ci sono 252 deputati e deputate che appartengono alle forze borghesi: al peronismo in tutte le sue varianti, ai radicali, al PRO, a La Libertad Avanza o ad altri blocchi. Per questo è molto improbabile che, con 5 seggi, una votazione dipenda dal voto del FIT-U.
Ma, per rispondere ai dubbi, portiamo all’estremo questo caso davvero eccezionale, ipotizzando che i veti fossero stati definiti dal nostro deputato Giordano, impegnato nella missione di sostegno a Gaza. Sarebbe stato del tutto ingiusto attribuire questa sconfitta parlamentare al nostro partito Izquierda Socialista e all’assenza del compagno Giordano. La responsabilità assoluta sarebbe stata dei partiti politici della borghesia, dei loro deputati e deputate che si dichiarano oppositori di Milei. Sono tra i 175 e i 180 deputati e deputate. Se i veti non fossero stati respinti, la responsabilità sarebbe stata di quei blocchi padronali. Sarebbe stato a causa delle manovre e dei cambiamenti dell’ultimo minuto (di oscura provenienza) che i blocchi e i singoli legislatori di origine borghese compiono costantemente. Per ottenere privilegi, ad esempio, due senatori peronisti della provincia di Misiones hanno cambiato il loro voto. Successivamente, nella Camera dei deputati, sono stati approvati alcuni veti grazie ad accordi politici poco chiari.
Questo è normale e ampiamente noto alla popolazione lavoratrice. Questa volta i voti sono stati in eccesso perché Milei sta andando di male in peggio. Nessuno ha voluto rimanere con lo “stigma” di aver votato contro l’ospedale Garrahan o l’università a poche settimane dalle elezioni. È semplice.
Purtroppo, pochi giorni prima del voto del 17 settembre, i nostri compagni del FIT-U, in particolare la direzione nazionale del PTS, accompagnata da quella del PO e del MST, erano ossessionati dalla possibilità che il voto di Giordano fosse decisivo. Una visione che si è rivelata errata e totalmente lontana dalla realtà. Ce lo hanno detto verbalmente e persino per iscritto, arrivando al punto di proporci che il compagno Giordano abbandonasse la missione di sostegno a Gaza e tornasse indietro o che rinunciasse al suo seggio affinché qualcuno del FIT-U votasse al suo posto.
Giordano doveva abbandonare la flottiglia per Gaza o dimettersi da deputato?
Due proposte assurde e inaccettabili. Ma la cosa più insolita è stata la proposta di dimettersi da deputato, poiché avrebbe perso l’immunità, il che lo avrebbe esposto ancora di più alla repressione del sionismo una volta che le navi fossero state intercettate. Non è un problema puramente personale. Il fatto di essere un deputato in carica gli conferisce maggiore autorità per cercare di intercedere a nome dell’intera flottiglia quando i sionisti arriveranno per incarcerarli. Essere un deputato in carica aiuta l’intera flottiglia. È molto prezioso per tutti i suoi membri, che stanno mettendo a rischio la loro incolumità fisica per sostenere il popolo palestinese, che sia presente un deputato in carica. Non si tratta solo di Giordano; nella flotta ci sono decine di deputati in carica provenienti da diversi paesi del mondo che svolgeranno questo ruolo.
Il ruolo dei parlamentari rivoluzionari
Tutto ciò riporta nuovamente sul tavolo la questione di quale debba essere il ruolo dei socialisti rivoluzionari nel parlamento borghese. Una questione su cui abbiamo sempre sfumature e differenze con gli altri partiti della FIT-U. Noi deputati e deputate della FIT-U siamo diversi da quelli del regime borghese, da quei 252 che sono seduti lì con noi. Noi siamo nelle lotte, non solo in quelle nazionali, ma anche in quelle internazionali. I deputati e le deputate di Izquierda Socialista giurano, quando assumono il loro mandato, di sostenere la lotta palestinese e di opporsi al genocidio israeliano.
Per questo Giordano si espone in prima persona, essendo uno dei pochi parlamentari nazionali dell’America Latina che affronterà il pericolo che comporta questa operazione di solidarietà di fronte al sionismo razzista e criminale, sostenuto dal governo di estrema destra di Javier Milei.
Il compito dei parlamentari dei partiti rivoluzionari, come stabilito dalle risoluzioni dei congressi della Terza Internazionale* nei suoi primi anni, è quello di portare in quell’istituzione della borghesia le cause, le lotte giuste e gli interessi dei lavoratori e dei popoli del mondo. Per questo abbiamo criteri diversi da quelli dei parlamentari borghesi.
Rifiutiamo di creare una falsa illusione tra i lavoratori e i giovani sul fatto che da lì si possano ottenere cambiamenti sostanziali a beneficio degli interessi dei lavoratori e del popolo. Ricordiamo la tradizionale definizione del parlamento come “una bisca di ladri”, e potremmo anche dire “una bisca di corrotti”.
Da Izquierda Socialista e dall’UIT-CI, continuiamo a credere che il centro, l’asse per ottenere vittorie e sconfiggere governi come quello di Milei e ottenere cambiamenti sostanziali, sia la mobilitazione operaia, studentesca e popolare. Chi ci segue e chi ci conosce lo sa bene.
Note
*Terza Internazionale. Fu fondata dopo la rivoluzione russa del 1917, guidata nei suoi primi quattro congressi da Vladimir Lenin e Leon Trotsky.