Vojslav (Voja) Vujović nasce nel gennaio 1897 a Požarevac, oggi Serbia, in una famiglia che oggi definiremo numerosa. Sin da giovanissimo, quando era ancora uno studente della scuola superiore, divenne un militante politico di sinistra iscrivendosi al Partito Socialdemocratico Serbo e ben presto ne divenne un abile propagandista e agitatore. Durante la prima guerra mondiale, nel 1915, migra in Francia dove consegue il diploma al liceo; successivamente frequenta gli studi giuridici. Durante gli studi, prese parte all’attiva politica del movimento rivoluzionario. Comunista ortodosso, Vujovic, nel maggio del 1918 incontra G. E. Zinoviev e diviene membro del RCP(b), nel novembre del 1919, a Berlino, partecipa alla fondazione dell’Internazionale della Gioventù Comunista (Komsomol) (1) dove fu membro della dirigenza. Nel 1921, su insistenza di V. I. Lenin si trasferisce a Mosca dove rappresenta un punto di riferimento del movimento comunista giovanile.
Nel 1925, al Quinto Congresso del Comintern, è eletto nel Comitato esecutivo. Nel 1924-1926, pubblica in modo sistematico articoli sul movimento giovanile sulla stampa come la Pravda, Molodaya Gvardiya, Molodoy Bolshevik ecc. Sempre in quel periodo, tra il 1924 e il 1926, V. Vujović inizia il suo dissenso con i vertici del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Bolscevichi) sia sulle questioni di stampo organizzativo che politico. Il 3 marzo 1926, I. V. Stalin propone, dunque, di sollevare V. Vujović dall’incarico di Segretario Generale del Komsomol e nel novembre 1926 il volere di Stalin si concretizza: Vujović è rimosso dal ruolo di direzione.
Nel 1926, Vujović si unisce a G. E. Zinoviev e Lev Trotsky nella lotta dell’Opposizione Unificata nel Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Bolscevico) contro la burocrazia stalinista divenendo un dirigente di spessore. Al plenum del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Bolscevico) del luglio 1927, fu dichiarato dalla maggioranza Stalinista “frazionista” che rappresentava una sorta di sinonimo di traditore. Il 7 settembre 1927, Vujović viene espulso dal Comitato Esecutivo del Comintern e dal Kosmol; il 29 settembre anche dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Bolscevico).
Il 31 dicembre 1927, lui e sua moglie Regina Buzdinskaja vengono inviati in esilio. Nel 1928 capitola a Stalin ed ammette p”la sua linea errata” e chiede la riammissione nel partito tramite una lettera scritta indirizzata alle massime autorità della burocrazia.
Nel settembre 1929 viene reintegrato nei ranghi del Partito Comunista. Vujović inizia a lavorare presso l’Istituto Agrario Internazionale poi per la Segreteria Balcanica del Comintern. Insegna, successivamente, all’Università Comunista di J. Marchlevsky.
Dopo l’assassinio di S. M. Kirov, avvenuto il 1° dicembre 1934, Vujović viene arrestato ed inviato nel campo di prigionia di Suzdal. Dopo il suo rilascio, viene mandato in Asia centrale. Nel luglio del 1936 viene arrestato una seconda volta e deportato a Mosca. Il 2 ottobre 1936 è condannato dalla burocrazia stalinista con l’accusa di “attività terroristica controrivoluzionaria”. Vujović viene giustiziato la sera del 3 ottobre 1936 dal comandante della polizia sovietica il capitano I. G. Ignatyev, alla presenza del procuratore I. F. Pruss.
Documenti Ordine di V. V. Ulrich per l’esecuzione e atto di esecuzione (firme di I. Pruss e I. Ignatiev):

Famiglia
La prima moglie di Kaspar, Charlotte, è stata una studentessa di giurisprudenza presso un’università francese. Dopo il matrimonio si separano presto. Il 14 settembre 1922 nasce il loro figlio Pierre Vujović. La famiglia decide di trasferirsi a Parigi quando, il loro figlio, Pierre aveva solo tre anni. Pierre divene in seguito un famoso attore teatrale e cinematografico in Francia, meglio noto con il nome di Michel Au Claire, Morto nel 1988.
La Seconda moglie di Vujovic: Regina Markovna Budzynskaya (Budzynskaya), nasce a Łódź nel 1987 da una famiglia polacca iscritta al Partito Socialdemocratico PiL prima e poi al Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Bolscevico); al momento del suo primo arresto era un’ istruttrice presso la segreteria dell’Ufficio Polacco del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (Bolscevico).
Fu arrestata nel 1927 dall’OGPU dell’URSS come sostenitrice dell’Opposizione Unificata.e condannata a 3 anni di esilio. Scontò il suo esilio di prigionia nelle città di Arcangelo, Saratov e Kharkov. Fu rilasciata nel 1931. Al suo ritorno a Mosca, diviene direttrice della casa editrice “Il lavoratore straniero”. Fu nuovamente arrestata il 25 gennaio 1935. Il 26 febbraio (marzo) 1935 in una riunione straordinaria dell’NKVD dell’URSS condannata questa volta a 5 anni di carcere da scontare nel campo di isolamento politico di Verkhneuralsk. La Figlia Jovanka -nata nel maggio 1933- dall’ unione con Vujović dopo l’arresto dei genitori nel marzo 1935, viene adottata da un’amica della famiglia e le furono tenute nascoste le sue origini sino al 1967.
Il Fratello minore Vujović-Mitrović-Gregor Grigori Dmitrievich membro del Partito Comunista, al momento del suo arresto era impiegato del servizio di comunicazione del Comitato esecutivo dell’Internazionale comunista. Prima del suo arresto, viveva a Mosca, via M. Gorky, edificio 36, appartamento 41. Viene arrestato il 27 luglio 1937 ed incluso nella lista di esecuzione e condannato a morte il 28 ottobre 1937, con l’accusa di “partecipazione a un’organizzazione terroristica controrivoluzionaria, fucilato lo stesso giorno.
IL Fratello maggiore Vujović Radomir Dmitrievich (pseudonimo di Franz Licht), nato nel 1895 membro del Partito Comunista di Jugoslavia, al momento del suo arresto, il 19 settembre 1938 era vicedirettore della redazione del Comintern. Il 19 aprile 1939 fu condannato alla pena capitale dal Comandante in Capo Supremo dell’URSS con l’accusa di “attività antisovietiche, spionaggio e terrorismo”. Fu fucilato lo stesso giorno da un gruppo di comunisti jugoslavi.
Nell’ottobre 1989 a Požarovac è stato inaugurato il monumento – una stele a Voislav, Radomir e Gregor Vujović.
Note
1. Komsomol era l’organizzazione che riuniva i giovani sovietici