Car3 compagn3,
In questi anni di governo post-fascista a guida Meloni, abbiamo condiviso e condivideremo ancora una lunga esperienza comune di lotta. Ci pare doveroso dunque un richiamo alla comune memoria.
Quando, in un momento come questo, ove la questione della Palestina polarizza gran parte delle lotte e delle sensibilità, noi tutt3 ci siamo trovat3 dalla stessa parte della barricata – come è stato in passato nella stagione dei “movimenti” del 2001. Nel 2004 così come nel 2001 e nel ‘98, eravamo contrar3 per metodo e prospettiva alla svolta governista della sinistra, quella che oggi comprende Avs e PRC, perché avrebbe rappresentato la vendita degli interessi d3i lavorator3 alle logiche di sopravvivenza dell’apparato.
Oggi, lo scenario è lo stesso di allora. Ancora una volta ci troviamo di fronte alla smania governista (o collaborazionista di classe) che travolge solo i Fratoianni, i Bonelli e gli Acerbo e non i milion3 di lavoratori3 e di giovan3 che hanno già vissuto sulla propria pelle questi “accrocchi” del centro-sinistra.
Sono que3 lavorator3 e quei movimenti che, dopo anni di lotte comuni per cacciare i governi come quelli di Berlusconi, si sono visti riproporre le stesse politiche con il sostegno della sinistra. Nei vari governi di centro-sinistra abbiamo visto lo sgretolamento dell’Art. 18, il finanziamento alle missioni militari come in Afghanistan, la vidimazione della TAV, l’aumento dell’età pensionabile, la creazione dei CIE (gli odierni CPT, ovvero campi lager a cielo aperto per chi fugge da fame, guerra e povertà), il respingimento d3i migrant3 con tanto di speronamento (come successe nelle acque albanesi durante il governo Prodi), l’introduzione del precariato con il pacchetto Treu e, infine, il silenzio tombale di fronte al massacro del popolo Palestinese. E tutto questo per cosa? Per un ministero, qualche sottosegretariato e qualche soldo per far respirare l’apparato?
Se si deve costruire un’alternativa alla Meloni – come tutt3 noi vogliamo – ma deve partire dal terreno di classe ed essere anticapitalista, altrimenti ci troveremo sempre in un loop infinito fatto di sconfitte e arretramenti.
Ora si parla nuovamente – e si amministra – a mo’ di mantra di “campo largo”, ovvero un centro-sinistra ove le questioni del mondo del lavoro saranno compresse dalla logiche governative (non a caso i salari sono fermi da trent’anni in Italia con o senza la sinistra al governo).
La base di AVS e PRC cosa pensa?
Ci sembra giunto il momento, per tutt3 3 comunist3 e le persone di sinistra dotate di buon senso, di fare una seria riflessione. E’ giunto il momento della responsabilità di una scelta: o si costruisce una sinistra di alternativa e scissa dalle formazioni di estrazioni populiste e borghesi, oppure si è destinati a ripetere le stesse tragedie che hanno attraversato il mondo della sinistra al governo. Le scelte fatte e sostenute da Fratoianni, Bonelli, Acerbo e dai gruppi dirigenti non sono definibili come semplici errori di percorso (Fratoianni era un dirigente di Rifondazione e membro della maggioranza quando il suo partito votò e sostenne le peggiori azioni anti-proletarie; lo stesso vale per Acerbo e Bonelli, così come per i Verdi che sostennero il bombardamento nell’ex Jugoslavia, con annesso uranio impoverito!).
Il gruppo dirigente del vostro partito ha scelto quale sarà il proprio futuro. E voi?
Rompete e aiutateci a costruire un fronte unico rivoluzionario.
Movimento per la Lega Marxista Rivoluzionaria