Politica Internazionale

Cosa accade ora negli USA?

«Solitario, bullizzato e vestito spesso in abiti mimetici»: così un ex compagno di scuola dell’attentatore lo descrive parlando ai media locali”. Risultava al tempo stesso essere un elettore repubblicano ma su Internet circolano video in cui esprime l’odio per il suo candidato, in più sembra aver donato in passato la somma di 15 dollari ad Action Blue (piattaforma di raccolta fondi per il Partito Democratico). Questa la descrizione dell’attentatore di Trump.

Per l’Fbi: “l’attentatore era solo, nessun movente ideologico”. Il ventenne cecchino di Trump non aveva, dunque, nessuna motivazione politica” «non hanno identificato alcuna ideologia». «A questo punto, le informazioni che abbiamo indicano che l’assassino ha agito da solo», ha detto Kevin Rojek (Fbi)

Il primo responsabile di tutto ciò è il disagio sociale statunitense espressione di un sistema iniquo.  Thomas Matthew Crooks, questo il suo nome (che stando ai compagni di scuola non sapeva sparare e non era stato nemmeno ammesso al club di tiro) era un ragazzo con indubbi problemi psichici al quale il sistema sociale del grande “paese libero” ha dato la “libera” (o meglio indecente) possibilità di avere con estrema facilità un fucile semiautomatico.

Quello su cui dobbiamo riflettere finché, in condizioni democratiche,  questo non si possa ripetere è: “perché gli Usa sono un paese così malato, malato di armi, ove  solamente nel 2023 sono avvenuti 21 omicidi di massa, più di uno a settimana. 409 morti in 284 sparatorie. Più di mille feriti”?  Questo stando al sito “mass shooting tracker” che da anni traccia una panoramica sul tema.

Quindi analizzando un po’ della storia contemporanea la politica made in Usa è spesso imbevuta di sangue e di attentati, come dimenticare J. Kennedy, R. Kennedy e il fallito attentato a Regan? Sicuramente Trump è una figura che può potenzialmente smuovere sentimenti avversi, ma non più di qualsiasi altro candidato, di qualsiasi politico occidentale. Il punto nodale sta proprio nella diffusione e nella facilità di accesso alle armi da fuoco. Gli USA detengono il record negativo assoluto del  più alto possesso di armi 120,5 unità ogni 100 persone. Il dato è semplicemente  devastante. [1]
In più il sistema sanitario, fortemente elitario con scarsa accessibilità per le persone più disagiate rende questa piaga delle armi semplicemente ingestibile (con profitto per le sole lobby pro armi), la situazione sanitaria non permette  un serio screen e relativa cura per chi soffre di malattie dell’anima. Non a caso un gran numero degli autori di stragi e sparatorie negli Stati Uniti soffrivano e soffriranno di disturbi psichici. Se a tutto questo poi aggiungiamo le cosiddette forbici sociali ovvero il divario cronico tra i ricchi, benestanti e poveri il dado è tratto.

Quali saranno risvolti di questa vicenda?

Prima di tutto in un periodo pacifico l’uso della violenza gratuita è da condannare ma non possiamo non pensare che quello che è accaduto ieri a Donald Trump sia semplicemente un episodio isolato, in realtà è figlio di un effetto domino che ha inizio nel 2016 e che continua a segnare uno stato di tensione  permanente, chi può dimenticare Black lives matter o i fatti reazionari di Capitol Hill?
Il vero dramma è che gli Stati Uniti sono pervasi da un senso di “giustizia violenta”. un sondaggio prodotto dal politologo Robert Pape dell’Università di Chicago  ha rilevato che sia un buon numero di elettori di Biden che di Trump sarebbero disponibili all’utilizzo della violenza per evitare l’elezione della controparte.

Certo l’immagine con il pugno alzato “fight, fight” di Trump è un immagine forte rispetto all’assoluta debolezza senile di Biden, il vero effetto di questo gesto è la quasi, oramai, irreversibile elezione di Trump. Un’ elezione che non cambierà di molto lo stato delle cose nel panorama politico sociale statunitense ma avrà sicuramente degli effetti in ambito internazionale partendo proprio dal conflitto Russo-Ucraino.

[1] Estimating Global Civilian-held Firearms Numbers

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